Vintage
Blog,  Le chiacchiere del ...

Vintage

Vi svelo un segreto …

Ho un folle, smisurato e assurdo interesse per tutto cio’ che possiede una storia. E anche quando qualcosa non c’é l’ha, chiudo gli occhi la sogno, la immagino e poi la creo.

In ognuno di noi é celato un lato bizzarro, se vogliamo, ma delicato, sottile, una parte sensibile, un po’ nascosta, che ci caratterizza e in qualche modo, almeno in una piccolissima parte, ci descrive, ci definisce … a me per esempio piace osservare, studiare gli oggetti appartenuti ad altri.

La crescita mi ha regalato questo: la semplice capacità di ricamare su epoche, incontri, storie e vita.

Una modo assolutamente insolito per assaporare e conservare la dolcezza di un passato, per ascoltare la sommessa voce di sentimenti e storie che proprio lì tra la polvere del tempo hanno trovato il sapore di casa, un apparente e sicuro riparo.

Esistono luoghi che ti fanno fare un tuffo nel mare del passato, ti trascinano per mano ad esplorarne i meandri più nascosti, posti dove semplicemente ti senti subito a casa. Luoghi dove la magia ricopre l’impolverata patina del tempo e ti ridá la spinta per sognare, immaginare, scrivere… ancora e ancora…

Sto parlando dei mercatini, alcuni così singolari nel loro genere eppure carichi di quella romantica ed avvolgente nostalgia, accozzaglie illogiche di epoche e stili.

Se ci avete fatto caso sulle bancarelle approda davvero di tutto: dagli oggetti personali, come le pellicce, la bigiotteria, le borse, gli accessori di moda, ai mobili, soprammobili, lampade, lampadari, stoviglie. E poi libri, dischi in vinile, quadri, cornici e sculture.

Sono solo oggetti, oggetti che peró non si sono spenti, dimenticati in fondo ad un solitario e freddo cassetto, nel tenebroso buio di una cantina o di un dissestato solaio, non si perdono soffocati dalla polvere, dal peso del tempo. Ma vivono lí tra la frenetica modernità, in quello che é il loro futuro, nell’attesa di un passaggio, sotto lo sguardo attento del curioso del momento, tra il tocco di qualche mano sapiente ed esperta.

Quante sfumature ed emozioni hanno colto quegli oggetti, quante profonde relazioni hanno stretto, quante vite hanno sfiorato. Tratti di storie passate che si intrecciano a vite future legate da un tacito e segreto accordo sapientemente raccolto e tramandato da chi ha saputo, con lodevole saggezza, conservare con amore in nome del ricordo.

Le cose hanno già avuto una vita.

Il fascino del vintage forse è proprio questo… guardare oggetti del quotidiano che hanno fatto parte del percorso di qualcuno, misteriosi e taciturni compagni di viaggio di giorni passati, di un passato non vissuto e solo raccontato dai segni e dalle ammaccature del tempo, del già vissuto.

Ogni oggetto regge sulle spalle una storia, che come nelle fiabe piú belle inizia sempre con un rassicurante e famigliare C’era una volta…

Nelle cucine di un tempo, quelle delle bis nonne, c’era il lavello di marmo e il mortaio per fare il pesto. Sulla tavola non regnava l’abbondanza e la comodità dei tempi moderni ma la povertà dei pochi di oggi.

Sul volto la fatica della conquista, il senso del sacrificio, in bocca il sapore amaro della rinuncia sulle mani i segni del duro lavoro, negli occhi il desiderio di un abito nuovo e nel cuore la gioia della quotidianità.

In alto il servizio di bicchieri buono quello per brindare alla fugace bellezza della vita, per festeggiare la fine della guerra, il ritorno di un figlio dal fronte, un brindisi per celebrare i nuovi inizi, una nascita difficile.

Ai piedi della sedia una valigetta vissuta, consunta logorata gelosa custode di preziosi ricordi …. profumate e sbiadite lettere d’amore, una raccolta di cartoline dal fronte, impostati e seri ritratti di famiglia, fotografie e santini, tutto sparso lì, mescolato, sul fondo di quel ridotto spazio così carico di vita e pesante di sentimenti.

Passamanerie e tovaglie con cifre e lettere minuziosamente e pazientemente ricamate da laboriose ed instancabili mani.

Corredi di giovani ed inesperte fanciulle e sogni sconosciuti riposti con meticolosa attenzione, conservati in bui cassetti di legno.

Siamo in un altro mondo….

I pensieri raccontano gioia e dolori di giorni non vissuti, lontanamente immaginati nel sottile confine tra sogno e realtá, e leggeri come piume volano lontano, lentamente, portando via le preoccupazioni i disagi e le paure della quotidianità, almeno per un po’, in quella frazione di secondo del tutto é possibile.

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